TRATTENUTA DEL 2,50% TFR
Torniamo nuovamente sulla questione della rivalsa del 2,50% a carico dei lavoratori, sollecitati a chiarire i motivi per cui riteniamo, in questo momento, non necessario spendere soldi per notificare diffide ovvero aderire a ricorsi.
Dopo la sentenza n. 223/2012 della Corte Costituzionale che, lo ripetiamo con forza, ha efficacia retroattiva e nei confronti di tutti i soggetti interessati, si potranno verificare solo le seguenti due situazioni.
1. Le Amministrazioni si adeguano a quanto disposto in sentenza e spontaneamente restituiscono ai lavoratori la trattenuta illegittima.
E’ intuitivo, allora, che basterà semplicemente attendere la restituzione dei soldi indebitamente corrisposti.
2. Il Legislatore modifica la norma ritenuta illegittima dalla Corte Costituzionale nel senso di consentire alle Amministrazioni di trattenere comunque il maltolto e pretenderlo anche per il futuro, superando i principi enunciati nella sentenza della Consulta.
In questo caso, l’iniziativa legale – che solo da quel momento potrebbe essere validamente avviata – avrà ad oggetto altri presupposti di fatto e, soprattutto, di diritto: i ricorsi che qualcuno oggi vorrebbe subito far patrocinare sarebbero superati dalla normativa sopravvenuta e, quindi, del tutto inutili.
Il nostro consiglio, pertanto, è di attendere ancora qualche settimana, e vedere come si muoveranno le Amministrazioni – che nel frattempo sono state a tal uopo sollecitate dai Sindacati e dalle Rappresentanze militari – per fare, com’è nello stile dell’avv. Roberto Mandolesi, le cose per bene e con razionalità, piuttosto che farsi prendere dalla frenesia e rischiare di sbagliare, pagando per giunta inutilmente.
Detto questo, ciascuno è libero – ci mancherebbe altro! – di non prestare ascolto ai nostri consigli e fare come meglio crede opportuno.
Con i migliori saluti.
Roma, 16 ottobre 2012
Lo Staff